Le prove dei concorsi

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Le prove dei concorsi

Quali sono le fasi di un concorso? Se fino a qualche anno fa le prove erano costituite quasi solo da un tema ed un orale, nell’ultimo periodo invece i tipi di prova si sono moltiplicati. Quasi sempre prima delle prove scritte viene inserita una prova preselettiva, e le prove scritte possono non essere un tema ma una prova a risposta sintetica, una prova pratica o di nuovo un test a risposta multipla.

Di seguito troverai approfondimenti, informazioni e consigli sui come affrontare i vari tipi di prova.

Il giorno della prova è necessario presentarsi con un documento di riconoscimento in corso di validità.

Ovviamente non è possibile comunicare né verbalmente né in altro modo con gli altri candidati o con l’esterno, mentre è possibile comunicare con la commissione e con i suoi incaricati.
Per quanto riguarda i testi che è possibile portare con sé, il bando contiene le indicazioni necessarie. Se si tratta di una prova a risposta multipla o di un orale, non è il caso di portare con sé alcun testo, per il semplice motivo che non vi sarebbe il tempo di consultarlo.

Cosa portare alla prova scritta concorso?Nella prova scritta è di solito possibile portare i codici, ma nella versione ‘secca’ ovvero senza né dottrina, né giurisprudenze né commento alcuno. In sostanza, con solo le norme e l’indice.

E’ consigliabile acquistare i codici (per una lista delle editrici vedi la sezione editori e testi): accade di frequente infatti che non venga consentita l’introduzione di fogli fotocopiati.

E’ praticamente sempre possibile – ed anche consigliabile – portare un dizionario di italiano. Nella prova di lingua straniera l’uso del dizionario deve essere consentito dal bando.

La prova preselettiva è normalmente un test a risposta multipla. Puoi trovare molte griglie di test a risposta multipla nella sezione simulatore di questo sito.

LE PROVE DEI CONCORSI: come vengono somministrate
Le prove dei concorsi possono essere somministrate in modi differenti, questi sono i più diffusi:

Con foglio domande e foglio risposte:
al candidato vengono consegnate due buste, una contenente il materiale d’esame l’altra un cartoncino bianco. Essendo una prova temporizzata, sarà possibile aprire il plico dell’esame solo al via della commissione, che da quel momento farà decorrere il tempo a disposizione. Nel plico ci sono sia il foglio delle domande che quello delle risposte. Il foglio delle domande contiene i test a risposta multipla con una numerazione progressiva, la risposta ad ogni domanda va segnalata (con le modalità indicate) sul corrispondente quadratino del foglio risposte. Attenzione, sul foglio delle risposteevitate ogni annotazione, calcolo, appunto: se è a lettura ottica tutti i segni comporteranno un errore. Se avete bisogno di scrivere, fatelo sul foglio delle domande.

Alla fine della prova si inseriscono i fogli nella busta grande, si annota il proprio nome, cognome e data di nascita nel cartoncino, si chiude il cartoncino nella busta e si inserisce anche questo nella busta grande, che va infine consegnata al personale di controllo.

In alcuni casi vengono utilizzate altre forme di erogazione dei quesiti, come per esempio:

Con schermo e telecomando:
In questo caso non c‘è uso di carta. Si viene identificati con un numero che corrisponde alla propria postazione, nella postazione si trova un telecomando. Al via sullo schermo appaiono le domande (che normalmente vengono anche lette), e la risposta va data digitando la lettera giusta sul telecomando.

Con schermo e foglio risposte:
Le domande appaiono su uno schermo, ma al posto del telecomando c’è il solito foglio risposte. Finita la prova si procede come per il sistema con foglio risposte.
Come anche per le altre prove, trovi dei consigli su come prepararti (e come utilizzare i materiali messi a dispostone su questo sito) nell’apposita sezione Consigli per la preparazione.

Attenzione però, qualunque sia la modalità di erogazione i problemi che pone la prova a risposta multipla sono gli stessi: la rapidità della risposta e la capacità di codificare le ambiguità della domanda e delle risposte.

Qualche consiglio?

  • A meno che non siate Pico della Mirandola (qualcuno in giro ce n’è … ma sono veramente pochi) non tentate di imparare a memoria i test, non li ricordete se non conoscete la materia su cui vertono.
  • Impostate lo studio in maniera corretta da subito, evitando lo studio mnemonico e cercando di capire la logica di ogni materia: dedurre una risposta è molto più veloce che andare a cercare una nozione che non si è nemmeno veramente capita. E la velocità nella prova a risposta multipla è cruciale
  • Studiate ed allenatevi ai test in contemporanea, scoprirete che man mano tutto diventa più chiaro

 

LE PROVE DEI CONCORSI: le domande logico – attitudinale
Se la prova preselettiva è di tipo attitudinale, la modalità di erogazione è la stessa, ma il contenuto della prova è completamente differente. Differente dovrà essere quindi il percorso di preparazione.

Non si tratterà infatti di dover preparare una determinata materia in modo giusto per il tipo di prova ma proprio di imparare ad affrontare le varie tipologie di quesiti. I quesiti hanno vari tipi di classificazione, peraltro piuttosto flessibili: si parla infatti di ragionamento verbale, critico verbale, numerico, critico numerico, oppure di, comprensione verbale, ragionamento numerico deduttivo ecc.

Puoi trovarne svariati esempi nella sezione materiali – test attitudinali del sito.

Anche Ripam-Formez mette a disposizione alcuni esempi.

E’ chiaro che non c’è niente da studiare, ma molto da allenarsi. Il problema è però che quando si affronta questo tipo di prova provando ad allenarsi su griglie già uscite, si può rimanere spaesati: non è facile intuire quali siano le logiche con cui le domande vengono costruite e, a seconda che si abbia una formazione umanistica o scientifica, possono riuscire facili o difficili le domande di diverse ‘classi’. Questo può far perdere moltissimo tempo prezioso.

Se è così, meglio affidarsi ad un buon testo o ad un corso. In ogni caso, è necessario partire per tempo ed essere costanti nell’allenamento.

Come si svolge la prova scritta di un concorso? La prova scritta è in genere un tema o una griglia di test a risposta sintetica o una prova pratica. Solitamente è svolta in due giornate differenti su materie differenti, e può essere indifferentemente un giorno un tema ed il successivo una prova pratica, o una prova a risposta sintetica ed un tema ecc. ecc.

Come nella prova preselettiva al candidato vengono consegnate due buste, una con il materiale d’esame e l’altra con il cartoncino su cui indicare il proprio nome, cognome e data di nascita.

Lo scritto va fatto – brutta e bella – utilizzando esclusivamente i fogli messi a disposizione, che poi il candidato inserirà nella busta grande insieme alla busta piccola (chiusa) contenente il cartoncino con le generalità. Il bando dà indicazioni sui testi che è possibile portare con sé – normalmente il dizionario di italiano ed i codici senza commenti se la prova è di tipo giuridico.

Attenzione, all’ingresso i testi possono venire aperti per un controllo e, se non rispondono per qualche ragione a quanto previsto, non vengono fatti entrare. Eliminate perciò fogli di appunti, temi, schemi ecc…

Evitate per quanto possibile di portare fotocopie, che possono subire la stessa sorte. Se sono proprio necessarie, portatele ben rilegate. Tenete conto che le operazioni di controllo all’ingresso possono durare a lungo, specialmente nei concorsi con grande affluenza.

E’ quindi molto frequente che dall’orario di convocazione – in genere le 9 del mattino – all’ora in cui ha effettivamente inizio la prova, possono passare 2,3,4 ore. Se aggiungete a queste le ore di durata effettiva della prova, capite quanto può essere importante avere con sé qualcosa da mangiare e da bere. Solitamente non è possibile alzarsi per le prime due ore.

Si tratta di un numero limitato di domande (di solito non più di sei) che hanno, oltre alla classica opzione della risposta multipla, anche alcune righe per la risposta sintetica. E’ un tipo di prova molto comune soprattutto sulle materie giuridiche ed è un tipo di scritto abbastanza ostico.

Scrivere sotto pressione non è mai facile, se l’argomento è giuridico, contabile o economico – come spesso nei concorsi – essere essere chiari e sintetici ancora più difficile. Il testo scritto deve essere breve (tra le dieci e le venti righe), coinciso e il più possibile chiaro. Non deve semplicemente ripetere con altri termini la risposta già scelta tra le riposte fornite dal test, ma deve aggiungere qualcosa: la motivazione della risposta già data, il contesto, casi specifici ed eccezioni, ecc.

Nell’allenarsi alla prova a risposte sintetiche, è sconsigliabile tentare di ‘imparare’ quelle contenute nei testi di preparazione: quasi sempre niente ritorna alla memoria al momento opportuno, mentre è utilissimo allenarsi a scrivere testi brevi, utilizzando qualunque tipo di domanda a risposta multipla.

Nella sezione prove dei concorsi precedenti di questo sito trovi esempi di domande su cui allenarti.

E’ una prova pratica quella ispirata alla verifica delle reali capacità operative del candidato nel ruolo specifico che gli verrà affidato. Essendo diversa da mansione a mansione è quindi qui impossibile estrapolare degli esempi (la sua applicazione va dalla ‘multa’ al ‘caso clinico’).

Di solito quando un concorso prevede una prova di questo tipo, le editrici specializzate inseriscono uno schema all’interno dei testi di preparazione.

Il suggerimento anche qui è di utilizzare il buon senso: la prova serve a verificare quanto il candidato riesca effettivamente ad utilizzare nella pratica le nozioni che ha acquisito, quindi va benissimo imparare schemi (moduli, procedure ecc), ma questi vanno utilizzati tenendo in debito conto del quesito proposto (che come sempre va letto molto attentamente) ed anche della nozioni teoriche sottese (implicate). Un modo efficace di avere un’idea è di andare a cercare nei siti delle amministrazioni il tipo (o i tipi) di procedimenti che afferiscono alla specifica posizione messa a concorso, e da questi dedurre gli schemi di provvedimento.

Il tema è una composizione scritta abbastanza lunga ed articolata – circa 3/5 facciate di foglio protocollo -ampiamente utilizzata nelle prove di concorso.

Nei concorsi per diplomati, è più spesso di cultura generale, storia, italiano; si tratta quindi di uno scritto del tipo di quelli che si fanno alle scuole superiori. In questo caso quello che conta è che l’elaborato sia in italiano corretto e che sia chiaro e non contenga informazioni errate.

Se invece il tema è di argomento giuridico la faccenda cambia. Il tema di diritto mette in difficoltà un po’ tutti, chi è laureato in materie giuridiche infatti è raramente abituato a scrivere, chi ha fatto altri percorsi di studio teme di non saper utilizzare adeguatamente il linguaggio giuridico.

In tutti i casi, non c’è da perdersi d’animo: ci si riabitua a scrivere semplicemente allenandosi. Certo, specialmente chi non ha un background giuridico fa bene a seguire dei corsi, per affinare la terminologia in modo da non incorrere in errori concettuali gravi. Se chiarezza e completezza sono le carte vincenti, non vanno dimenticate la calligrafia – che deve essere il più possibile leggibile, e la lunghezza totale, che non deve essere eccessiva.

Nella sezione materiali trovi alcuni temi.

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